Come rendere davvero sostenibile il settore della ristorazione?
Fipe ha lanciato il suo Manifesto con indicazioni come
- acquistare materie prime di qualità al giusto prezzo
- valorizzare e formare il personale
- incentivare i clienti a portare via quanto non viene consumato
E proprio ai clienti e alle famiglie, oltre ai ristoratori, rivolge un secondo testo, un decalogo anti-spreco per sensibilizzare i cittadini ed educarli al riuso in cucina.
Ecco il breviario formativo-informativo realizzato in collaborazione con lo chef Franco Aliberti, che ha fatto della circolarità e dell’utilizzo di materie prime povere la sua filosofia:
- L’acqua di cottura dei legumi non salata, una volta raffreddata, può essere montata e trasformata in squisite meringhe.
- I gambi dei broccoli, se cotti, possono essere utilizzati come un carpaccio o come parte croccante di una pietanza.
- I baccelli delle fave o dei piselli possono essere estratti e il succo ricavato inserito all’interno di una bevanda, oppure possono essere utilizzati in modo divertente, per preparare delle paste colorate, pastellate e poi fritte.
- Le bucce di alcune varietà di zucca sono buonissime se cotte al forno.
- Le parti verdi del porro, le bucce delle patate e la parte esterna della cipolla possono essere tostate in forno e utilizzate poi per aromatizzare i brodi.
- La frutta troppo matura può essere utilizzata per preparare un aceto.
- La buccia dell’anguria e la sua parte bianca possono essere marinate e utilizzate come un cetriolo, oppure rese marmellata.
- Se non si consuma in tempo la frutta, questa può essere congelata e trasformata in granita o in sorbetto, oppure è possibile produrre del ghiaccio al gusto frutta.
- Le bucce dei pomodori sono gustosissime se fritte o ridotte in polvere, per dare ancora più gusto ai vostri piatti.
- Se avete erbe aromatiche in abbondanza, potete essiccarle prima che appassiscano, per conservarle poi in barattoli di vetro e utilizzarle all’occorrenza.